La cosmologia dalla A ... alla B

Elio Fabri

Ultima revisione: 13-5-00


Prima puntata

Parlando di cosmologia, ovvero di Universo, occorre aver chiaro prima di tutto il quadro teorico. Credo sia abbastanza noto che la cosmologia scientifica nasce con la "Relatività Generale" (RG) einsteiniana, nel 1916: prima di allora la cosmologia era al più oggetto di riflessione filosofica, senza alcun rapporto con le scienze positive. Anche i primi dati di osservazione (sulle galassie e sull'espansione) risalgono a quel tempo, o meglio al decennio successivo.
Non mi è certo possibile qui una trattazione della RG, sia per motivi di brevità, sia per una serie di difficoltà matematiche. Ma almeno le idee fondamentali, e alcuni dei concetti matematici di base, debbono essere dati; altrimenti, per dirla con Galileo, "ci si aggira in un oscuro laberinto", dove se la spassano coloro che sono più bravi con le chiacchiere; tanto meglio quanto più sono vuote...

Le idee fondamentali della RG sono due:
1. Spazio e tempo formano un'unica entità: lo spazio-tempo.
2. Le proprietà geometriche dello spazio-tempo sono determinate dalla materia.

Lo spazio-tempo
Spazio e tempo non sono separati, ma si fondono in una struttura unica, lo spazio-tempo. Questo ha caratteristiche geometriche ricavabili da una metrica: in parole povere, ha senso parlare di "distanza" fra punti dello spazio-tempo, e questa distanza ha carattere invariante, ossia non dipende dal sistema di riferimento in cui la si misura, né dalle coordinate che si adoperano per i calcoli.
Se pensiamo a un oggetto ordinario (un atomo, una galassia..., ma qui pensato come puntiforme), anche in moto qualsiasi, siamo abituati a pensare che esso occupi una certa posizione nello spazio e "viva" nel tempo: ebbene, in relatività questo si esprime dicendo che all'oggetto corrisponde una determinata "linea oraria" (o "linea d'universo"). Ogni punto di questa linea corrisponde a un istante di tempo e a una posizione spaziale; la linea oraria rappresenta tutta la storia dell'oggetto.
Occorre anche spiegare che cosa sia la distanza di cui si parlava sopra, se la si misura lungo la linea oraria di un corpo. L'idea è molto semplice: basta immaginare che il corpo porti con sé un orologio: ebbene, la distanza non è che l'intervallo di tempo segnato da quell'orologio (quello che si chiama il tempo proprio del corpo).

La separazione dello spazio-tempo in spazio (tridimensionale) e tempo (unidimensionale) non è definita in genere in modo intrinseco: si può fare, ma la scelta di che cosa prendere come "tempo" (e di conseguenza, che cosa prendere come "spazio") è largamente arbitraria. Potrà essere utile visualizzare la cosa al modo seguente: immaginiamo di avere un quantità sterminata di orologi, che supporremo ideali, ossia non soggetti a difetti di marcia di nessun genere.
Supponiamo che gli orologi siano così messi che le loro linee orarie non s'incontrino mai, ossia che due orologi non occupino mai la stessa posizione allo stesso istante. Allora possiamo considerare i punti dello spazio-tempo corrispondenti a una certa indicazione t, la stessa per tutti gli orologi: questi punti individuano nello spazio-tempo una ipersuperficie tridimensionale, che possiamo prendere come lo spazio visto al tempo t associato a quegli orologi. Ovviamente di queste ipersuperfici ce ne sono infinite: possiamo dire che lo spazio-tempo è stato "affettato" mediante queste ipersuperfici, una per ogni valore del tempo t.
È ora chiaro che se cambiamo il sistema di orologi (basta farli muovere in modo diverso) cambia la definizione di spazio ad essi associata: questo intendevo dire sopra parlando di arbitrarietà della scelta.

Una proprietà geometrica fondamentale dello spazio-tempo è la curvatura, la cui descrizione matematica è troppo complessa per spiegarla qui. Ma bisogna tenerla presente, perché come vedremo essa gioca un ruolo decisivo nella teoria di Einstein. Nella relatività ristretta (RR) che non considera l'effetto della materia, lo spazio-tempo è piatto. Occorre fare attenzione: "piatto" è solo sinonimo di "non curvo"; non ha niente a che fare col numero di dimensioni, che restano sempre 3+1.

Spazio curvo o spazio-tempo curvo?

Ecco una frequente fonte di confusione. Per es., tutto quello che si è letto in giro a proposito dei risultati di "Boomerang" non ha affatto messo in chiaro di che cosa si stesse parlando, anzi...
Dunque, vediamo un po'. Partiamo da una semplice analogia: l'ordinario spazio tridimensionale. Anche questo può essere "affettato", come lo spazio-tempo: possiamo tracciare una famiglia di superfici (spazi bidimensionali) che lasciano fuori di sé la terza dimensione, e nel loro insieme lo riempiono.
Il modo più semplice di farlo è ovviamente quello di pensare a tanti piani paralleli: avremo allora affettato lo spazio tridimensionale (euclideo, ossia piatto) mediante superfici euclidee, ossia piatte anch'esse. Questo possiamo chiamarlo il metodo "a fette di salame".

Ma possiamo anche usare un metodo "a sfoglie di cipolla": disegnare nel nostro spazio tante sfere concentriche. In questo caso le superfici sferiche non sono piatte; eppure le abbiamo usate per affettare uno spazio piatto! Il che dimostra che non c'è relazione tra il carattere euclideo delle fette, e quello dello spazio: si può affettare uno spazio piatto tanto con fette piatte (a salame) quanto con fette curve (a cipolla).
Ma c'è di peggio: anche se non posso giustificarlo, accade pure il viceversa: in certi casi, fette piatte possono essere usate per affettare uno spazio curvo!

Trasportiamo ora tutto ciò allo spazio-tempo. La traduzione è facile: anche in uno spazio-tempo piatto possiamo benissimo definire lo spazio (ricordate che ha carattere arbitrario) in modo che risulti curvo. E viceversa: il fatto che lo spazio sia piatto non prova che sia piatto anche lo spazio-tempo, anzi esistono tipi di spazio-tempo curvo che ammettono sezioni spaziali piatte.
Era indispensabile rimarcare questo, perché proprio di uno spazio-tempo del genere si tratta, quando si dice che "Boomerang" avrebbe provato che lo spazio è piatto. Badate: è (sarebbe) piatto lo spazio tridimensionale, ma lo spazio-tempo rimane curvo: questo non lo discute nessuno!

E ora dovremo far conoscenza un po' meglio con questo spazio-tempo curvo. Nella prossima puntata...


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