La fig. 4 descrive la caduta radiale di una sonda in un buco nero. (Per la precisione un buco nero di Schwarzschild, ossia non rotante e privo di carica elettrica. La geometria e' quindi quella di Schw.) La figura e' tracciata nelle coordinate di Kruskal-Szekeres, che hanno i seguenti vantaggi: 1) non c'e' nessuna singolarita' all'orizzonte degli eventi 2) le linee orarie dei segnali luminosi sono a 45^, rendendo cosi' molto facile distinguere curve di tipo spazio o di tipo tempo, eventi causalmente connessi oppure no. Sono indicati in nero gli assi (u,v). L'asse u (v=0) corrisponde a t=0 nelle coordinate di Schw. La curva rossa in alto indica la singolarita' (r=0). La retta blu a 45^ in basso e' un limite per lo spazio-tempo in cui vale la geometria di Schw. (In realta' per un buco nero prodotto dal collasso di una stella il limite andrebbe posto piu' in alto, in corrispondenza della curva oraria percorsa dalla superficie della stella.) La retta blu tratteggiata e' l'orizzonte degli eventi. Il quadrante u>|v| e' lo spazio-tempo fuori dell'orizzonte. Le curve verdi, contrassegnate con T e C, sono le linee orarie della testa e della coda della sonda. Per v<0 (t<0) le curve sono iperboli, corrispondenti a r=cost. nelle coordinate di Schw. Cio' significa che la sonda e' "ferma", trattenuta dall'astronave, che a sua volta rimane ferma non perche' in orbita (qui tutto si muove solo in senso radiale) ma perche' tiene i motori accesi per contrastare l'attrazione del buco nero. Al tempo t=0 (v=0) l'astronave rilascia la sonda, che comincia a cadere (eventi A e B). Da quel punto le due curve sono _geodetiche_ radiali: r diminuisce progressivamente, le curve attraversano l'orizzonte e finiscono sulla singolarita'. I punti P, Q, R e i segmenti magenta che li uniscono rispondono alla domanda: dato che la testa e' piu' avanti, attraversera' l'orizzonte prima. Allora come sara' possibile una comunicazione da T verso C? La risposta e' data da P, Q, R, che sono _eventi_. P e' l'evento "T emette un segnale luminoso": la linea oraria del segnale e' la PQ. Se si fanno i calcoli, si vede che r(Q) < r(P), ossia il segnale si "avvicina" alla singolarita'. Tuttavia la sua linea oraria interseca in Q quella di C (coda della sonda): cio' dimostra che il segnale emesso da T raggiunge C. Inoltre, l'evento Q e' anche "C emette un segnale luminoso" la cui linea oraria e' QR. Come si vede, questo segnale raggiunge la testa della sonda, all'evento R. Dunque T e C possono comunicare, finche' non raggiungono la singolarita'.